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LA MUSICA DI CARAVAGGIO
arte, scienza e musica

un progetto di Silvia Rampini, Marta Zanazzi e  Giuseppe Resca

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Questo progetto nasce dall'incontro di una musicista, una studiosa e di uno psichiatra. Le loro competenze convergono nel delineare la personalità di Caravaggio, sia nel fare pittura in musica, che nell'agire compulsivo della sua esistenza criminale.

Ne nasce un primo abbozzo di studio del processo creativo di questo pittore, al momento non ancora esplorato dalla critica d'arte. Non è esagerato dire che, più che in ogni altro, la pittura di Caravaggio è musicale. Ogni sua opera racconta, come in un film, uno stato dell’animo e, come in un film, ogni sua opera ha una colonna sonora.

Non serve un orecchio affinato per cogliere in ogni segmento della sua pittura sonorità ogni volta diverse, armoniche o dissonanti che siano, perché la sua arte è una summa di tutto quel che l’ha preceduta e un antecedente di quel che verrà.

Ma ogni cultore che si rispetti saprà cogliere, nell’interpretazione magistrale dei mottetti iscritti negli spartiti delle opere giovanili, eseguiti dal Gruppo Vocale Ottava Rima, il vero senso del Madrigale. Che è canzone e meditazione al contempo; distrazione e osservanza in tutt’uno. All’epoca una filosofia di vita, oggi lo straordinario spaccato di una civiltà che ci rende immortali.

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PROGRAMMA MUSICALE

Nei primi anni romani Michelangelo Merisi produce una serie di dipinti contenenti la riproduzione minuziosa di alcuni spartiti musicali. In seguito agli sforzi di studiosi come Franca Trinchieri Camiz è stato possibile identificare con esattezza l'autore e quindi dar voce alla sonorità che abita nelle sue opere. In questo evento saranno eseguite le partiture raffigurate da Caravaggio nel gruppo di “quadri musicali”. Un nucleo importante di queste partiture appartengono al “Il primo libro dei madrigali” di Jacques Arcadelt, stampato a Venezia nel 1539 e successivamente a Roma nel 1556. 

Notevole è anche il mottetto “Quam pulchra es” di Noël Baulduin che si trova nel dipinto “Riposo durante la fuga in Egitto”, conservato nella Galleria Doria Pamphilj a Roma.

L'ultimo quadro in cui compare uno spartito è l'”Amor vincit omnia".

Nascono allora le grandi tele di nero, di luce e di ombre così come di luce e ombra sono fatti i mottetti e i madrigali, che abbiamo scelto per questa seconda parte del concerto, di Carlo Gesualdo, contemporaneo di Michelangelo Merisi e che con lui condivide il destino da assassino.

SCHEDA TECNICA

il concerto è acustico e non necessita di amplificazione quindi è necessario che ci sia una sala con una buona acustica, teatro, auditorium, museo, galleria.

Possibilità di oscurare l'ambiente

Un telo da proiezioni/parete bianca (min. 2 m L x 1,5 m H)

Proiettore (4000/5000 Ansi Lumen)

eventuale microfono per i narratori


Tale scheda tecnica è da ritenersi indicativa, l'evento potrà essere modulato in base alle caratteristiche degli ambienti a disposizione.

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